La penetrazione? Giusto un preliminare. Il clitoride? Il tempio del piacere femminile. La via maestra per l’orgasmo femminile? Il sesso orale, e niente di più. No, non sono le ultime dichiarazioni di un’attrice porno, né le rivelazioni del romanzo erotico del momento, ma le conclusioni scientifiche di una manuale che negli Stati Uniti, dove ha già venduto 250.000 copie, spopola ovunque: Lei viene prima. La guida dell’uomo pensante al piacere femminile (tradotto in Italia dall’originale casa editrice Odoya). L’autore è il sessuologo clinico Ian Kerner (già autore, per par condicio, di Passionista: The Empowered Woman’s Guide to Pleasuring a Man); il quale, con una buona dose di autoironia, precisa che il libro è stato scritto dal punto di vista di un ex eiaculatore precoce che, ormai convinto che sulla sua lapide sarebbe stato scritto “Veni, vidi, et denuo veni”, si è accostato al cunnilingus come se “fosse una scappatoia dalle gioie e degli splendori del vero sesso”. Per scoprire (e non è il solo, visto che negli Stati Uniti sono usciti anche Lip Service. On Being a Cunning Linguist della scrittrice Anka Radakovich e The Clitoral Truth di Rebecca Chalker), . “Ogni uomo”, scrive Kerner, “dovrebbe fare una mantra della celebre battuta che Reth Butler rivolge a Rossella O’Hara in Via col Vento: “Dovreste essere baciata, e spesso, da un esperto”. Con buona pace di Freud, che definiva gli orgasmi clitoridei “infantili”, il manuale arriva a rovesciare, con dovizia di citazioni scientifiche e letterarie, il paradigma penetrativo. “L’idea che la penetrazione vaginale possa essere seriamente sopravvalutata è una pillola amara da buttar giù, specie per gli uomini”, scrive Kerner. Ma l’amarezza dura giusto il tempo di riscoprire il piacere di portare lei all’orgasmo. Già, ma come? Il punto di partenza, infatti, può apparire disperato visto che “per la maggior parte degli uomini è più facile riconoscere quel che c’è sotto il cofano di un’auto che quel che c’è sotto il prepuzio di un clitoride”. Nulla di cui scoraggiarsi, però: sia che abbiate appena intrapreso il sentiero della vita “clitteraria”, sia che siate già in buona fede membri della “élite dei clitterati”, Kerner è lì per spiegarvi – veramente in dettaglio – come cavarvela egregiamente. Primo, scoprire per la prima volta ciò con cui si ha a che fare – la vulva – in tutte i suoi numerosi, e sconosciuti, componenti. Poi, conoscere la tecnica, che spazia dai consigli per la posizione giusta (quella che non vi aspettereste), alla minuziosa spiegazione su come imparare, ad esempio, un “pizzicotto perineale” o un “vieniquì a fermaglio”, fino alle istruzioni sul tempo necessario (dai quindici ai quarantacinque minuti, esclusi i preliminari). Il tutto, lavorando con la “pignoleria di un felino”, senza essere né “schizzinosi o esitanti ma neanche eccessivamente zelanti o impazienti”: piuttosto controllando – con calma zen – il processo fino all’ultimo, cioè all’orgasmo. Completano il manuale indicazioni su come proteggersi anche nel sesso orale – dai condom “dental dam” a quelli fai da te con la pellicola da cucina – fino ai suggerimenti su come mettere da parte i classici timori maschili di cattivi odori. “È raro”, scrive Kerner, “trovare un uomo che sappia assaporare la cassolette di una donna con lo stesso incrollabile ardore di un Napoleone”. Ma, assicura il sessuologo, dopo aver scoperto che, “altro che palude, la vagina è un ecosistema con ricambio costante”, anche il maschio medio potrà presto arrivare a dire come Napoleone a Giuseppina, “Non lavarti, sto arrivando!”. Il saggio contiene, infine, un vero e proprio “Manifesto del Cunnilinguista”, coniato sulla falsariga di quello del Partito comunista (“A ciascuna secondo le tue capacità, ciascuno secondo i bisogni di lei”). Insomma, altro che volgare libro antisociale. Donne, per Natale regalate She comes first. Non è escluso che il vostro compagno, schiacciato dal nuovo imperativo categorico del piacere orale, venga afflitto da ansia da castrazione clitoridea. Ma se ciò non avverrà, allora, di sicuro, sarà la rivoluzione. Per voi, ma anche per lui: “Non dimenticherò mai”, scrive Kerner, “quando ho condotto una donna all’orgasmo con la lingua. Mi sentii come quando E.B. White ricevette il suo primo assegno per un racconto: finalmente ero un professionista”. Pubblicato su Il fatto quotidiano del 26 novembre 2014.
Foto di automnenoble bogomolov per Canva