La cattiva notizia è che di acqua ce ne sarà davvero sempre meno, tanto che siamo un paese a rischio siccità. E questo sebbene gli italiani continuino a tenere l’acqua aperta mentre si fanno la barba, usino gli elettrodomestici in maniera scriteriata, lascino il rubinetto gocciolante ignari dell’immane spreco. La buona notizia, invece, è che la tecnologia ci viene in aiuto: negli ultimi anni sono arrivate sul mercato le più svariate invenzioni ecologiche per risparmiare acqua dentro le mura domestiche. Partiamo dalla doccia: un ingegnere finlandese ha messo a punto un modello che rimette in circolo l’acqua usata, che viene filtrata e poi sterilizzata da una lampada Uv. Idea simile quella di un designer svedese, che a sua volta ha inventato una doccia antispreco elaborata dalla tecnologia usata per le astronavi spaziali: oltre a riciclare l’acqua, recupera il calore che serve a riscaldarla. Un altro sistema più facilmente accessibile è la doccia-spray con getti nebulizzanti, un’erogazione che fa addirittura bene alla pelle, oltre a risparmiare il 65% dell’acqua rispetto alla standard. Ci sono poi i rubinetti antispreco: miscelatori da lavabo che consumano pochissima acqua, o utilizzano l’aria per arricchire il getto, o si chiudono automaticamente con un ordine vocale. Per non parlare poi, degli elettrodomestici dotati di tecnologie “saving water”, come lavatrici e lavastoviglie che rilevano automaticamente quanti piatti o panni ci sono per erogare solo l’acqua necessaria. Esistono poi da tempo i sistemi intelligenti per la raccolta piovana, che viene raccolta in uno speciale contenitore, dotato di sensori che avvertono quando è pieno, dove viene purificata e usata per lo sciacquone del wc o per pulire il terrazzo. E a proposito di wc: il re del possibile risparmio idrico è sicuramente lui. L’antico water dove tutto finisce insieme portato via da litri di acqua potabile sarà presto un ricordo: oltre alle toilette che minimizzano lo spreco idrico, il futuro è dei wc senz’acqua. Super water capaci di separare liquidi e solidi, usando questi ultimi come fertilizzanti. Bill Gates ne ha brevettato uno – che riconverte in acqua i liquidi mentre essicca le feci – per i paesi in via di sviluppo, ma presto potrà interessare anche noi. Sistemi troppo costosi? Non proprio. E comunque oggi nessuna scusa è valida, anche perché esistono anche sistemi antispreco da pochi euro: i dispositivi da tenere sul fondo della doccia vicino al buco, per monitorare l’acqua usata, oppure valvoline di silicone che si attaccano al buco di scarico della cucina per far defluire l’acqua più lentamente fino ad arrivare al braccialetto che si avvolge alla leva del rubinetto o alla bottiglia intelligente che tiene traccia dei liquidi assunti durante la giornata e ti fa idratare solo quando serve. Nulla che, comunque, sostituisca il buon senso, e i gesti che dovrebbero scaturire dal semplice sapere che l’acqua è scarsa, nonostante le nostre inefficienti municipalizzate non siano ancora riuscite ad azzerare gli sprechi né si interessino in campagne anche brutali di sensibilizzazione delle persone: sostituire quel maledetto rubienetto, non sostare sotto la doccia mezz’ora, chiudere il rubinetto quando si lavano i piatti, riempire tutta la lavatrice, sostituire la cassetta dello scarico con una a doppio dosaggio. Cosa così banali che sarebbe meglio di capire prima che il costo dell’acqua salga vertiginosamente.
Giugno 2019, Il Fatto Quotidiano
foto di Matt Hardy