È stato un chiaro, e interessante, tentativo di capire a che punto fosse l’opinione pubblica rispetto al tema degli insetti come possibili proteine da inserire, per esempio, nelle farine per fare la pasta. Il video della Fondazione Barilla, in cui il comico Carmine Del Grosso lanciava ironicamente una carbonara con gli insettiinvece che con l’orrida panna è stato sommerso da una marea di critiche e insulti e poi ritirato. Ha fatto seguito un laconico comunicato dell’azienda in cui si spiegava chiaramente che Barilla non farà pasta con gli insetti. Un vero peccato.
Un futuro ormai segnato
Ho letto alcuni dei commenti al video e sono rimasta davvero esterrefatta. La dose di rabbia era molto forte, forse spinta da un autentico disgusto. Fate schifo, mangiateli voi, non comprerò più Barilla: più o meno questo era il tenore dei commenti, esattamente come quello del ministro Salvini (“mangiateli voi”, appunto) che non perde alcuna polemica mediatica.
Nessuna ironia, neanche su Twitter, dove in genere invece gli utenti sono abbastanza “di sinistra” e mentalmente disinibiti.
Molti citavano positivamente la nuova ideologia alimentare sovranista del governo, come se poi gli insetti da noi non esistessero.
Chi si occupa di sostenibilità sa che gli insetti sarebbero una fonte di proteine non solo formidabile, ma anche allevabile a costi bassissimi, senza consumo di suolo e con emissioni altrettanto risibili.
Insomma, una specie di svolta rispetto a mucche, maiali, galline, che producono crescenti di emissioni di metano e non solo, e il cui allevamento sta diventando sempre meno sostenibile, e meno “umano”, a causa dei cambiamenti climatici e del clima torrido e della fatica di trovare sempre più campi per coltivare i mangimi, se non a scapito di deforestare.
In un certo senso, il futuro di un cibo che consenta gli insetti è quasi segnato e dovremmo dire anche per fortuna.
Anche mangiare un maiale crudo è disgustoso. Ma quello che proprio non si capisce sono le reazioni di disgusto, perché si basano su una incoerenza totale (d’altronde si tratta di una reazione morale soggettiva e basata su psicologica e cultura).
Ovvio che se a una persona proponi di prendere una forbice viva e sgranocchiarla quella persona non potrà che avere quella reazione di orrore. Ma qui si tratterebbe di insetti che vengono cucinati, come già avviene in alcune parti del mondo, assumendo un sapore molto simile ad altri tipi di carne da noi mangiata.
Per capirci: mangereste mai a morsi un maiale vivo? No. Ma un maiale cotto senza problemi. Con gli insetti è un po’ la stessa cosa.
Ma c’è di più: quello che in realtà Barilla voleva provare a ipotizzare è la farina con dentro insetti. Si tratta di una farina proteica il cui sapore è praticamente identico a quello della farina normale. Lo stesso vale a esempio per le patatine a base di insetti, che assaggiai tra l’altro tempo fa, insieme a delle penne agli insetti, quando feci appunto un articolo sul tema. Senza accorgermi della differenza.
Se per una volta i vegetariani hanno torto
Già noi mettiamo nel piatto e mangiamo quelli che sono in un certo senso insetti, basti pensare non solo alle lumache ma anche ai crostacei, a esempio gamberi, gamberoni etc.
Se li guardate bene da vivi o da morti, appaiono letteralmente come mega insetti e tuttavia la nostra cultura li accetta come prelibatezza.
In sintesi, è tutta una questione culturale. E per questo la reazione degli italiani è, quella sì, abbastanza raccapricciante, segno di un pensiero davvero retrogrado, privo di curiosità e anche molto ignorante.
Non capisco sinceramente gli stessi vegetariani vegani che hanno ribadito in questo frangente che loro in ogni caso “non mangiano cadaveri”.
In questa discussione si tratta di una posizione non molto progressista, qui si sta parlando di come nutrire otto miliardi di persone, tra cui miliardi di poveri e poverissimi. E di come salvare il pianeta riducendo emissioni, visto che quelle prodotto dagli allevamenti sono una percentuale altissima.
Insomma, anche chi non mangia carne dovrebbe vedere positivamente questo passaggio, una cavalletta non è una mucca, santo cielo.
Quel pranzo speciale (che andrebbe ripetuto)
Ad ogni modo, per il marketing quello che pensa la gente è sacro e il video è stato ritirato. Io vi racconto invece una mia personale esperienza a proposito di cibarsi di insetti. Qualche anno fa, prima della pandemia, mi contattò un’amica giornalista per conto della troupe del programma Nemo, che cercava una nonna italiana disponibile a cucinare insetti.
Mia suocera è persona intelligente e curiosa, oltre che cuoca provetta, dunque la contattai e accettò. La troupe arrivò con farine di insetti e cavallette sotto vuoto, o qualcosa di simile.
Mia suocera decise di fare le tagliatelle fatte a mano con farina di cavallette e per dessert si inventò un caramello o croccante con cavallette. I miei figli erano piccoli e furono invitati, mangiarono le tagliatelle con grandissimo gusto.
Non solo sono ancora vivi, ma non avrei nessun problema a comprare loro pasta fatta con farine di insetti. Fu una cosa molto divertente e se volete vederla la trovate all’ottavo minuto di questo video. Enjoy!