Fare leggi senza fare niente. Senza mettere una lira, semplicemente cambiando norme che avevano un senso, come quelle sull’abitabilità di un appartamento. Perché chi vive in una casa deve avere tot spazio, tot luce, tot aria, questo diceva la legge. Maal ministro Salvini non importa nulla. Fa norme demagogiche che accontentano la voglia degli italiani di affittare l’affittabile, senza pensare alle conseguenze e ai rischi di queste scelte. La Salva Casa, voluta dal ministro e che ha avuto il via libera dalla Commissione Ambiente (!), prevede soprattutto due misure: rende abitabili appartamenti di 20 metri per una persona e di 28 per due persone e rende possibile il cambio di destinazione d’uso di negozi, uffici e qualsiasi vano al pianoterra o seminterrato, per farli diventare case o b&b.
La prima misura, come hanno contestato moltissimi sui social network, farà sì che probabilmente, visto che si potranno affittare anche stanze come appartamenti, i prezzi di quelli più grandi finiranno per aumentare. In città come Milano e Roma questa è una vera tragedia, visto che gli affitti sono già elevatissimi. I proprietari che meno si fanno problema, senza scrupoli, potranno avere rendite da posti letteralmente invivibili, addirittura con soffitti di 2,40 metri, praticamente case in cui cammini curvo. “Vacci tu”, hanno scritto, giustamente, molti su Twitter, visto che il ministro ha detto che si tratta di una norma “per studenti e lavoratori”.
Questa norma, unita a quella sulla destinazione d’uso di seminterrati e uffici e negozi al piano terra, produrrà inoltre una ulteriore proliferazione di b&b. Proprio quella che non serviva, proprio nel momento in cui invece serve assolutamente una stretta, per evitare la gentrificazione folle e la trasformazione dei centri storici in luoghi per solo turismo, espellendo i residenti fuori dalle città dove magari hanno sempre vissuto e dove comunque non possono più vivere a causa di affitti altissimi. Nei centri storici, i palazzi ormai sono totalmente colonizzati dalle case vacanze. Ora lo saranno ancor di più. Un disastro letterale.
Fare leggi senza fare niente. Senza mettere una lira, semplicemente cambiando norme che avevano un senso, come quelle sull’abitabilità di un appartamento. Perché chi vive in una casa deve avere tot spazio, tot luce, tot aria, questo diceva la legge. Maal ministro Salvini non importa nulla. Fa norme demagogiche che accontentano la voglia degli italiani di affittare l’affittabile, senza pensare alle conseguenze e ai rischi di queste scelte. La Salva Casa, voluta dal ministro e che ha avuto il via libera dalla Commissione Ambiente (!), prevede soprattutto due misure: rende abitabili appartamenti di 20 metri per una persona e di 28 per due persone e rende possibile il cambio di destinazione d’uso di negozi, uffici e qualsiasi vano al pianoterra o seminterrato, per farli diventare case o b&b.
La prima misura, come hanno contestato moltissimi sui social network, farà sì che probabilmente, visto che si potranno affittare anche stanze come appartamenti, i prezzi di quelli più grandi finiranno per aumentare. In città come Milano e Roma questa è una vera tragedia, visto che gli affitti sono già elevatissimi. I proprietari che meno si fanno problema, senza scrupoli, potranno avere rendite da posti letteralmente invivibili, addirittura con soffitti di 2,40 metri, praticamente case in cui cammini curvo. “Vacci tu”, hanno scritto, giustamente, molti su Twitter, visto che il ministro ha detto che si tratta di una norma “per studenti e lavoratori”.
Ma c’è un’ulteriore considerazione da fare. Con tutta evidenza, il ministro sa ben poco di crisi climatica (infatti sistematicamente critica o boicotta tutte le misure per contrastarla). Rendere abitabili piani terra e seminterrati soprattutto rappresenta un vero e proprio pericolo per chi ci abiterà. Purtroppo ormai assistiamo a fenomeni meteorologici sempre più intensi, con piogge fortissime che spesso causano allagamenti dei seminterrati. Ci sono casi di cronaca, di persone decedute. Sempre di più queste tipologie di case andranno abbandonate, oppure ci si dovrà vivere con la consapevolezza del rischio e la prontezza di abbandonarle in caso di meteo avverso. Ma di questo nessuno parla.
Infine, ciò che fa sorridere, se non fosse tragico, è il fatto che queste misure vengono elogiate perché costituirebbero una misura per contenere il consumo di suolo. Ovviamente non è così, questa si chiama solo speculazione, è un condono manifesto ed immenso. Potremmo allora, che so, autorizzare che cinquanta persone si ammassino in un appartamento, in nome del risparmio di suolo. O che si rendano abitabili i luoghi più assurdi, mettere tende e casette sui tetti (qualcuno sui social suggeriva di condonare i loculi dei cimiteri) in nome appunto del risparmio di suolo. O autorizzare le occupazioni di qualsivoglia edificio vuoto, è risparmio di suolo!
Ma qui ogni logica è scomparsa. C’è solo il tentativo di accaparrarsi voti facendo norme che sono a tutti gli effetti dannose e pure rischiose per le persone.
D’altronde, siamo governati da gente che sembra aver perso (anzi, forse non l’ha mai avuta) ogni ragionevolezza, ogni capacità analitica e di riflessione sulle conseguenze di ciò che viene deciso. Gente che, in più, governa senza rappresentare che una minoranza degli italiani, grazie a una legge elettorale distorta e all’astensione di massa. Ma a loro non importa. Avanti con la prossima norma sfascia-qualcosa. Tanto, ripeto, degli esiti sociali e ambientali delle misure non si preoccupa nessuno. Li vedremo noi sulla nostra pelle, come sempre. E cambiare sarà ormai troppo tardi.
Il Fatto quotidiano, luglio 2024
Foto di Paul McGowan da Pixabay