“Si tratta di uno spartiacque, di una vera e propria pietra miliare: da oggi non si potrà più dire che l’alimentazione su base vegetale (o vegana) non è adatta a bambini e adolescenti”. Non trattiene l’entusiasmo Silvia Goggi, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione presso la casa di Cura San Pio X-Humanitas di Milano, dove segue bambini e famiglie vegetariane. La notizia è la pubblicazione sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, organo peer-reviewed della società scientifica più influente nel campo della nutrizione umana delle linee guida per elaborare diete a base vegetale complete di tutti gli elementi nutrizionali.
L’articolo, dal titolo Planning well-balanced vegetarian diets in infants, children and adolescents, segue quello pubblicato a novembre 2017, sulla stesse rivista, relativo alle diete a base vegetale per l’adulto e la donna in gravidanza e in allattamento (VegPlate: a Mediterranean based Food Guide for Italian Adult, Pregnant, and Lactating Vegetarians). “Questa guida, continua Silvia Goggi – coautrice insieme a Luciana Baroni, specialista in Neurologia, Geriatria e Gerontologia e Presidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (SSNV), e Maurizio Battino, professore presso l’Università Politecnica delle Marche – “dimostra come, consumando gli alimenti vegetali di tutti i gruppi (cereali, legumi e derivati, frutta secca e semi oleosi, verdure, frutta, oli), nelle quantità suggerite per le diverse fasce d’età, sia possibile raggiungere i fabbisogni di tutti i nutrienti come indicato dai LARN, i Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione Italiana. L’assunzione di latticini o uova è superflua e opzionale per il raggiungimento di tali fabbisogni e non è stata considerata per l’elaborazione di queste linee guida, in quanto non necessaria”. Ma la guida è importante anche per chi già segue un’alimentazione vegana. “Ci teniamo a sottolineare”, spiega sempre Goggi, “che quanto pubblicato serve anche a indicare quale sia la dieta vegana corretta, che certo non è fatta solo di mele o cibi crudi come alcune persone e gruppi sui social network vogliono erroneamente far credere”.
Una guida per professionisti della nutrizione e pediatri
Partendo dalla convinzione che l’alimentazione vegetale sia in rapido aumento e che per questo sia tanto più importante che i genitori, come spiega Luciana Baroni, “seguano le indicazioni di professionisti qualificati, non di venditori di fumo che purtroppo spopolano anche in questo settore”, i tre specialisti hanno lavorato per costruire una serie di tabelle ad uso di pediatri e professionisti. “Conoscendo l’età del bambino o dell’adolescente, seguendo le indicazioni del PiattoVeg a loro dedicato, i professionisti della salute che seguono il bambino (pediatra, nutrizionista, dietista) possono costruire in pochi minuti un menù giornaliero o settimanale perfettamente adeguato, senza la necessità di fare ulteriori calcoli”. Così come nella versione per adulti, ilVegPlate Juniorè rappresentato graficamente da un piatto, diviso in sei spicchi corrispondenti ai sei gruppi alimentarivegetali: cereali, legumi e derivati, frutta secca e semi oleosi, verdure, frutta, oli. “Ciò che salta subito all’occhio è l’abbondanza di alimenti raccomandati, in contrasto con certe descrizioni di questa dietacome restrittiva e monotona”, nota Silvia Goggi. “Per i bambini dai 6 a 12 mesi la rappresentazione grafica include anche un settimo spicchio, quello del latte materno o, in sua assenza, del latte di formula”.
Per ogni gruppo è stata calcolata la dimensione media e la composizione nutrizionale di una “porzione” e per i diversi fabbisogni calorici è stato stabilito il numero di porzioni per ciascun gruppo utili a raggiungere l’adeguatezza della dieta, vale a dire il raggiungimento dei fabbisogni nutrizionali, anche quelli spesso additati – a torto – come carenti nelle diete a base vegetale: proteine, ferro, calcio.
L’importanza di integrare la vitamina B12
La vitamina B12, raccomandano gli autori della guida, è l’unico nutriente che va assunto sotto forma di integratore (da colture batteriche), sia nel caso di una dieta vegana che nel caso di una dieta latto-ovo-vegetariana. “Gli alimenti scelti per la composizione del piatto sono derivati dalla tradizione mediterranea, tutti disponibili nel nostro territorio”, continua Goggi. “Dal momento che oggi si sa che una dieta è tanto più sana quanto più è ricca di alimenti vegetali, il VegPlate può servire come base per pianificare qualsiasi tipo di dieta. E ripeto, si tratta di una guida che oggi è stata convalidata, oltre che dalla Società italiana di nutrizione umana nel novembre 2017, anche dalla più importante società di nutrizione mondiale”. “Non ci saranno quindi più motivazioni valide per sostenere che un’alimentazione a base vegetale sia per definizione carente”, aggiunge Luciana Baroni. “Le tabelle nutrizionali che abbiamo inserito nel paper dimostrano infatti il contrario: non solo sono soddisfatti i fabbisogni per l’Italia, ma anche per gli USA”. Una pubblicazione importante, dunque, che sfata pregiudizi e stereotipi, spesso motivati, secondo gli autori della guida, da interessi economici: “Credo”, conclude Baroni, “che le lobby che ruotano attorno all’industria del cibo malsano abbiano buon gioco nel far leva sulle paure – infondate – di malnutrizione dei bambini. Per questo è importante che ciascuno si renda competente e responsabile di come realizzare una scelta, come quella di una dieta a base vegetale, che non solo è rispettosa della salute degli umani ma soprattutto può permettere al nostro pianeta di sopravvivere, lasciando alle generazioni future sufficienti risorse e un ambiente naturale non irrimediabilmente compromesso”
Fatto quotidiano 18 settembre 2018