Piccolo vocabolario etico perché tutto tutto ciò che è successo non riaccada
Abbiamo scritto che la ragione è tutto. Ma anche il sentimento, perché tutto non riaccada, è tutto. Se avessimo davvero sentito cosa stava accadendo al mondo, tutto sarebbe stato diverso. Se avessimo sentito il dolore di un bambino che vede scomparire il suo lago, di un ragazzo che muore di caldo nelle lamiere di una baraccopoli, se avessimo sentito lo sconcerto e il terrore di chiede fuggire perché il cambiamento climatico gli ha distrutto tutto. Se avessimo sentito tutto questo dolore, non avremmo mai agito in quel modo.
E pure adesso: se fossimo in grado di sentire, sentire davvero, le emozioni che un mondo distrutto provoca, che un ecosistema che collassa porta con sé; se sentissimo forte il rumore di un uragano che porta morte, di un alluvione che distrugge, di un sole troppo forte da sopportare, se sentissimo tutto questo la nostra vita e quella di questo mondo sarebbe diversa.
Se non si nascondono le emozioni, se invece le si fa emergere nella loro struggente potenza, tutto diventa chiaro. Cosa fare, come agire. E quell’agire sarebbe rispettoso, quel fare sarebbe curativo. Tutto avrebbe equilibrio, armonia, la sofferenza lacerante potrebbe finalmente placarsi.
Sentimento non è emozione incontrollata, piacere autoreferenziale, ricerca dello star bene a tutti i costi. È qualcosa di assoluto, potente, qualcosa che spesso si avverte, puro, solo nei sogni. Parla di malinconia struggente, tristezza e, si, qualche volta, assoluta felicità. Sentimento e ragione sono due facce della stessa medaglia non c’è l’una senza l’altra. Per capire il mondo c’è bisogno di entrambi, per agire bene, pure. Ci salveremo solo con maggior sentimento che nulla c’entra col sentimentalismo. I sentimenti – stretti alla ragione come solo i veri sentimenti sono – sono il faro che illumina, la bussola che guida, la verità che ci salva.
(1 aprile 2020)
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